mercoledì 31 ottobre 2007

LA LETTERA DI LORETTA GOGGI


E' passato poco più di un mese dalla famosa lite in diretta durante la prima serata di Miss Italia tra Mike Bongiorno e Loretta Goggi per la prolungata e inaspettata attesa dietro le quinte della conduttrice mentre Mike era in collegamento a "sorpresa" con Fiorello.Loretta ha affidato alle pagine del proprio sito, una sua lettera aperta con cui intende chiarire le ragioni che l'hanno portata ad infuriarsi e lasciare il palcoscenico quella sera a Salsomaggiore Terme.


Miei cari tutti del Sito,credo di dovere solo a voi, che mi seguite e volete bene da anni, la mia prima e ultima dichiarazione sull'argomento Miss Italia. La faccio per evitare che facciate ulteriori congetture e vi dividiate a caso fra -pro-e-contro- senza conoscere realmente come si sono svolti i fatti prima della mia fatidica reazione. Dunque: "Dicesi REAZIONE un'azione uguale e contraria a quella ricevuta". Io, sebbene a voi non sia sembrato tanto, grazie a Fiorello sullo schermo, ho avuto "molto tempo", un'eternità, per maturarla quella reazione, bloccata com'ero dietro il sipario elettronico a invocare ripetutamente quanto inutilmente la regia (tramite la cuffia del direttore di scena vicino a me) di aprirlo e di lasciarmi entrare! No, non ho atteso solo per "30" secondi a partire dall'entrata di Bongiorno, come previsto da scaletta, gobbo elettronico, copione, ripetute prove più una raccomandazione fattami dal capo struttura di trattenere con qualche mia invenzione o imitazione Fiorello in collegamento il più a lungo possibile. No. Non ho aspettato né 30 secondi né 1 minuto né 2, ma, ripeto, un'eternità di tempo (oltre 15minuti)! Questo in barba al contratto e alla lettera a parte della RAI che lo accompagnava (a garanzia di quanto la conduzione dovesse essere assolutamente paritaria e priva di posizioni di sudditanza nei confronti di alcuno dei conduttori da parte di tutto il team e di cui furono immediatamente e ripetutamente messi a conoscenza tutti, dal regista agli autori), e alle PERSONALI rassicurazioni avute dal conduttore stesso e dalla sua autrice, ad agosto a Milano, pur di convincermi ad accettare! Ho colto nella volontà di QUALCUNO, oltre a quella palese di Bongiorno, a non farmi entrare solo qualche istante dopo di lui (contrariamente agli accordi presi e scritti, lo ripeterò fino alla nausea), la voglia di ferirmi mancandomi di quel rispetto e di quella considerazione che di solito sono spontaneamente espressi nei confronti di una co-conduttrice in uno spettacolo. E anche qualcos'altro ho colto, di molto grave di cui però preferisco non parlare, perché pur sfiorandomi, non mi ha toccato da vicino.Pochi, ma dotati di buon fiuto, però l'hanno notato e ne hanno compreso il senso e l'importanza. Comunque, tornando a quanto accaduto, quel QUALCUNO di cui sopra deve aver creduto di poter approfittare dell' educazione, della sopportazione, del rispetto da me dimostrati nei giorni precedenti, durante le prove, dove stoicamente, per amor di pace, ho accettato le sfuriate di chi a microfono aperto voleva a tutti i costi si limitasse il mio ruolo.Deve anche aver pensato quel QUALCUNO che in diretta sarebbe stato più facile sovvertire i ruoli, ché davanti ai soldi e al fatto di essere di nuovo in tv(?!), sarei passata sopra a tutto anche a me stessa!!!!! ERRORE! L'ironia e l'umiltà non devono svilire la dignità con cui cerco di vivere la mia vita di donna e di professionista. E' così che ho deciso, in quel preciso momento, di morire in piedi, piuttosto che vivere in ginocchio. Ben sapendo che avrei dato adito a qualsiasi interpretazione e giudizio da parte dei media. Ma non è certo a loro che devo spiegazioni, quelle le devo solo a me stessa e a chi mi ama, a chi mi è stato accanto, solido come una roccia, sostenendomi come nessuno. Non ho mai fatto parte del circo mediatico, anzi con ogni probabilità non ho mai destato né il suo interesse, né meritato la sua attenzione o considerazione.Così, non ho rilasciato interviste in proposito, e non ho voluto che Pippo Baudo, pur difendendomi, prendesse la palla al balzo, cavalcando l'onda dello scoop di una riappacificazione pubblica, cui io non tenevo, e gli era stato detto, se non dopo aver ricevuto le dovute scuse, in privato, da parte di Daniela Bongiorno per i suoi insulti sul Corriere. Non ho aperto bocca, io! Solo su tg24 ho ironizzato dicendo che non avendo mai fatto niente di importante nella mia carriera, davanti a un evento come Miss Italia ho "sbroccato e fatto bizze come una diva"! Ma si può prendere sul serio una dichiarazione come questa? Dopo 46 anni di lavoro, frecce nere, sanremi, canzonissime, fantastici, dischi, film, teatro, ecc.ecc.?....Allora mai più fare ironia senza spiegazione a seguito di ogni battuta? Oddio, no, vi prego! Molte colleghe e molte associazioni femminili hanno manifestato grande solidarietà e apprezzamento per il mio coraggio: sono stata sommersa da telefonate, lettere, fax. Nonostante ciò, so che mai riuscirò a mettere tutti d'accordo o a far ragionare diversamente chi si è fatto una sua idea in proposito.Volevo però sapeste che io sono sempre la solita, nel bene e nel male, e, soprattutto, che rifarei quello che ho fatto! O meglio, accetterei di co-condurre con qualcuno un programma solo dopo aver "letto attentamente le avvertenenze e le modalità d'uso contenute nel foglietto informativo; potrebbe procurare effetti indesiderati". Firmato: Quella che "sbrocca" e perde il controllo solo davanti alla grandezza della vita, dell'amore e dell'affetto dei suoi cari, in cui si tuffa ogni volta senza rete!FELICITÀ a tutti
Loretta Goggi

lunedì 29 ottobre 2007

ADDIO A GUIDO NICHELI, IL "ZAMPETTI" DELLA IIIC


Ha dato il suo volto a Camillo Zampetti, il «cummenda» milanese della fortunata serie «I ragazzi della III C». Guido Nicheli è morto domenica pomeriggio all'ospedale di Desenzano del Garda per un ictus.
Stempiato, aitante, baffi folti, interpretava un commerciante di salumi, diventato in breve uno streotipo di successo, con tanto di fan club.
Ha fatto anche il comico, col nomignolo di Dogui, e aveva una grande passione per la recitazione sin da quando lavorava come odontotecnico insieme al cugino dentista. Ed è proprio in quello studio che un giorno ha ricevuto la telefonata di Enrico Vanzina che voleva proporgli quel personaggio, fatto su misura per lui.
Partì quindi per Roma, dove venne girata la puntata numero 0 dei «Ragazzi della III C». Un successo annunciato: a fine anni Ottanta ne furono realizzate ben tre serie.
Da allora per «Il Zampetti» è una serie lunghissima di nuove commedie all'italiana, dalle varie «Vacanze» dei fratelli Vanzina (da «Vacanze di Natale» del 1983 a «Vacanze sulla neve» del 2000) sino ai film con Paolo Villaggio («Fantozzi 2000 - La clonazione»), mentre prima dell'exploit televisivo aveva già partecipato a «Una vacanza bestiale», «Eccezzziunale veramente», «Viuuulentemente mia», per arrivare a «Sapore di mare». Nicheli amava il suo cummenda ma ricordava sempre un film in particolare, «Lo scemo di guerra» di Dino Risi, il suo unico ruolo drammatico (in cui è doppiato in siciliano), grazie al quale arrivò al Festival di Cannes.
Lo sguardo intenso, serio nelle sue iperboli verbali su soldi e cose da comprare, gioielli per tacitare la moglie, maiali, ma più spesso maiale, ovvero donne e amanti, Nicheli aveva una gestualità originale, vera caratteristica del personaggio assieme all'inflessione tipicamente lombarda.

Articolo tratto da
"Corriere.it"

venerdì 26 ottobre 2007

IVAN CATTANEO, GLI ANNI 80 E 90


Nel 1980 passa alla CGD per la quale pubblica l'album Urlo, trainato dal singolo Polisex, inno degli alternativi, molto apprezzato anche dai critici. Nel 1981 decide di compiere quello che definirà un lavoro di "Archeologia moderna" e di riprendere e riarrangiare successi degli anni '60. Nasce così l'album 2060 Italian Graffiati, all'interno dei quali erano presenti canzoni come Nessuno mi può giudicare e Una zebra a pois. Il disco ha un successo inaspettato ed Ivan diventa uno dei personaggi più popolari del panorama musicale.
In parallela all'attività di revival continua la sua carriera di cantautore incidendo le proprie canzoni su
Ivan il terribile del 1982, che spiazza il pubblico che evidentemente preferiva le cover.
Cattaneo ritorna quindi sui suoi passi e, dopo aver creato a
Rimini con Caterina Caselli e Red Ronnie la discoteca 'Bandiera Gialla', nel 1983 incide un nuovo album di cover, Bandiera Gialla appunto. Il disco è un successo strepitoso che eguaglia, se non supera, quello di 2060 Italian Graffiati.
Cattaneo si sente però costretto ad un ruolo di semplice interprete e, dopo due
45 giri (Quando tramonta il sol e Dancin number), incide un ultimo album di revival Vietato ai minori (1986), con il quale si libera dai vincoli di contratto e lascia la casa discografica. Cattaneo si sente deluso dal mondo superficiale dello show business, col quale sceglie di chiudere la porta alla musica, dedicandosi alla pittura esponendo, nel 1989 la mostra 100 Gioconde Haiku che sarà esposta in tutta Italia, anche nelle discoteche.
Bisogna aspettare il
1992 per assistere all'uscita di un nuovo album, Il cuore è nudo e i pesci cantano ed avvia un'operazione comprendente musica, danza, poesia e arte dal titolo 'Zoocietà DUE00'.
Nel
1999 partecipa come attore protagonista al film italo-polacco KK Kairos & Kronos- Il tempo delle emozioni con personaggi come Johnson Righeira, Dario Maria Gulli ed Alessandra di Sanzo.


domenica 21 ottobre 2007

GLI ANNI 80 E 90 DI SIMONA VENTURA


Nel 1987 lavora per una piccola rete televisiva privata e locale. Debutta nella televisione nazionale come valletta al fianco di Giancarlo Magalli, nel programma Domani sposi, in onda nel 1988 su Rai Uno.
Nel
1991 conduce, insieme a Pippo Baudo, un'edizione di Domenica In. In tale anno la sua notorietà è in crescita: partecipa al programma musicale Pavarotti International con Gianni Minà e l'anno dopo ottiene uno spazio all'interno della Domenica Sportiva, programma calcistico del palinsesto della RAI nel quale la presenza femminile era stata, fino a quel momento, abbastanza marginale.

Nel 1992 la show-girl diventerà un volto noto del teleschermo grazie alle sue partecipazioni ad alcuni programmi dell'emittente televisiva Mediaset (ancora Fininvest, a quei tempi).
Tra i programmi da lei condotti in questo periodo si ricordano:
Mai dire gol dal 1994 al 1997 (con Claudio Lippi, Francesco Paolantoni, Teo Teocoli, Antonio Albanese e la Gialappa's Band); Cuori e denari nel 1995 (con Alberto Castagna e Antonella Elia); Scherzi a parte nel 1995 (accanto a Teo Teocoli e Massimo Lopez) e nel 1999 (accanto a Marco Columbro); Boom (con Gene Gnocchi, suo amico e futuro collaboratore, e Teo Teocoli); il Festivalbar nel 1997, a fianco di Amadeus e Alessia Marcuzzi; Gli indelebili '99, in cui conosce e premia il pilota Eddie Irvine, e infine Comici (2000).
Il programma che le ha dato più rilievo è stato
Le Iene, trasmissione che, tra gag umoristiche e battute varie, si propone di scovare truffe ed inganni. Diede comunque a questo programma un'immagine più sexy e seducente grazie ai suoi vestiti scollati (l'unica iena non in giacca e cravatta), ed anche le sue "eredi" alla conduzione, Alessia Marcuzzi, Cristina Chiabotto ed Ilary Blasi, hanno proseguito su questa strada.
Dopo aver vinto per due anni consecutivi (
1998 e 1999) il premio come donna televisiva dell'anno, Simona Ventura presenta due varietà: Cari amici miei e Matricole (in varie edizioni conducendolo con Amadeus, Fiorello e Enrico Papi),
Fu inoltre la presentatrice di varie edizioni di
Zelig - Noi facciamo cabaret, programma comico-teatrale che in quel momento faticava a trovare un suo pubblico e che riuscirà a sfondare solo qualche anno dopo, con la conduzione di Claudio Bisio.
L'ultimo programma da lei condotto sulle reti Mediaset è stato
Piccole Canaglie con Pino Insegno.

venerdì 19 ottobre 2007

CRISTIANO MALGIOGLIO, LA CARRIERA


Diventa famoso come paroliere de L'importante è finire, canzone portata al successo da Mina e grazie ai testi che scrive per lei conosce il successo in campo internazionale. Nel 1974 ottiene il 1° posto al Festival di Sanremo con il brano Ciao cara come stai, interpretato da Iva Zanicchi.
Notato dal cantautore
brasiliano Roberto Carlos, Cristiano Malgioglio diventa il paroliere di fiducia per le versioni italiane delle sue canzoni. Ma è scoperto soprattutto da Fabrizio De André, il quale lo aiuta ad ottenere il suo primo contratto importante con la Ricordi.
Tra i suoi testi più famosi Angelo Azzurro, scritta con
Umberto Balsamo, Cocktail d'Amore scritta per Stefania Rotolo e, il suo più grande successo ("colonna" della cultura Trash), Sbucciami, canzone piccante piena di doppi sensi, interpretata da lui stesso.
Collabora tra gli altri con:
Patty Pravo, Ornella Vanoni, Milva, Sylvie Vartan, Dori Ghezzi, Monica Naranjo, Rita Pavone, Franco Califano, Veronique Sanson, Raffaella Carrà, Giuni Russo, Amanda Lear, Rosanna Fratello e Fred Bongusto.
Dopo una emigrazione negli anni '90 nei Paesi dell'
America Latina, Cristiano Malgioglio è tornato in voga in Italia all'inizio degli anni 2000, con diverse apparizioni in TV, soprattutto come ospite fisso in Casa Raiuno, programma condotto da Massimo Giletti.
Nel
giugno 2006 è stato coinvolto nell'inchiesta giudiziaria denominato Vallettopoli, basata su uno scandalo nel quale sono rimasti implicati altri personaggi noti del mondo della politica e dello spettacolo, ove Malgioglio apparve come sospettato di fornire ragazzi e ragazze pronti a concedere prestazioni sessuali in cambio di favori nel mondo dello spettacolo, in realtà non venne mai indagato ma solo ascoltato come persona informata dei fatti.
Nel
2007 è uno dei protagonisti della quinta edizione dell'isola dei famosi, reality condotto da Simona Ventura. Viene eliminato dal Reality il 10 Ottobre 2007 perdendo la sfida contro Miriana Trevisan.
È popolare anche in Spagna e America latina.
Il personaggio folkloristico, ironicamente
omosessuale e fuori dalle righe di Cristiano Malgioglio è stato spesso spunto di imitazioni: tra le più famose quelle di Max Giusti in televisione, e di Nicola Savino per radio, durante la trasmissione Ciao belli.

mercoledì 17 ottobre 2007

GLI ANNI 80 DI MIA MARTINI


La sua attività è contraddistinta da un nuovo e più autentico spirito di lavoro e da un esclusivo interesse artistico, che la porta a valutare i progetti che le interessano davvero, indipendentemente dalla aspettative di successo.
Ma i rapporti con Fossati si complicano, e in seguito a ciò sfuma una sospirata collaborazione con
Pino Daniele che prevedeva la realizzazione di un intero album.
Nel
1981, dopo una difficile operazione alle corde vocali, che ne modifica leggermente il timbro e l'estensione in favore di una voce più roca, Mia è decisa a proporsi anche come cantautrice, presentandosi con un look più discreto e maschile, lontano anni luce da quello eccentrico degli anni settanta. Realizza per la DDD (Drogheria di Drugolo di Roberto Galanti) l'album Mimì: dieci brani quasi interamente scritti da lei e registrati tra Londra e gli Usa con gli arrangiamenti di Dick Halligan.
I risultati sono sorprendenti e variano le atmosfere musicali: degne di nota Parlate di me, Sono tornata e Del mio amore. Vengono estratti due singoli (E ancora canto e Ti regalo un sorriso, con cui partecipa al Festivalbar) e il progetto ottiene un buon successo.
Nel
1982 arriva il vero rilancio discografico con la prima partecipazione di Mia al Festival di Sanremo, dove interpreta ancora una canzone scritta da Ivano Fossati, intitolata E non finisce mica il cielo. La qualità di un brano del genere, spesso destinato a non raggiungere il podio, viene comunque riconosciuta dai giornalisti con il prestigioso Premio Della Critica, istituito appositamente per lei.
Nello stesso anno scrive uno dei suoi testi in assoluto più validi, Quante volte, su musica e arrangiamento soft-funk di
Shel Shapiro, che produce l'Lp Quante volte ho contato le stelle. Un album che la cantante dedica al padre e in cui compaiono altri brani firmati dalla stessa Mimì: Stelle, Bambolina (proposta su singolo l'anno dopo) e il testo di Vecchio sole di pietra su musica di Fossati (episodio del tutto eccezionale nella carriera di quest'ultimo, abituato a scrivere testi e musiche delle sue canzoni). Fra gli altri autori compaiono anche Riccardo Cocciante, Mimmo Cavallo (col quale aveva già intrapreso una collaborazione due anni prima), e Gianni Bella (di cui riprende Nuova gente con testo di Mogol), oltre all'affezionato Maurizio Piccoli che firma Solo noi, retro del singolo Quante volte.
Ma il mondo dello spettacolo la ostacola in modo sempre più insostenibile, per la fama che lega il suo nome ad eventi negativi, una meschina diceria sorta almeno dieci anni prima e divenuta insistente proprio nei primi anni ottanta. Invidia e stupidità da parte di colleghi e addetti ai lavori segneranno profondamente la sua esistenza, spingendola a rinunciare ad una grande carriera e ad un pubblico che non l'ha mai abbandonata.


Sul finire del 1983 decide di ritirarsi dalle scene, organizzando al teatro Ciak di Milano un concerto con musicisti di prim'ordine che diventerà l'album Mia Martini dal vivo - Miei compagni di viaggio. Mimì ripercorre le tappe più importanti della sua crescita musicale attraverso le cover di autori a lei particolarmente cari, tra cui John Lennon, Randy Newman, Vinicius de Moraes, Fabrizio De André, Francesco De Gregori, e Luigi Tenco. Ai cori di un brano piuttosto emblematico come Big yellow taxi di Joni Mitchell partecipano anche Loredana Bertè, Ivano Fossati, Cristiano De André, e l'amica di sempre Aida Cooper, vocalist di talento. Il concerto si chiude con il significativo brano Ed ora dico sul serio ("...Non vorrei cantare più") di Chico Buarque De Hollanda.
Nel
1985, la DDD prova un ulteriore ed ultimo tentativo per rilanciare la carriera di Mia Martini cercando di farla partecipare al Festival di Sanremo con Spaccami il cuore, un pezzo scritto da Paolo Conte, che però viene scartato dalle selezioni. Il brano viene comunque stampato su 45 giri, ma in pochissime copie. Sul retro, un'altra composizione della stessa Mimì intitolata Lucy, in cui emerge il contrasto tra il Sole e la Luna intesi nel significato simbolico che assumono all'interno dei Tarocchi (vecchia passione dell'artista), unitamente ad una filastrocca tradizionale calabrese nel dialetto di Bagnara, per l'occasione musicata.
Dopo l'ultimo episodio di ostracismo, critici e addetti ai lavori sembrano ostinati a condannarla ad "un tunnel", come lei stessa lo definì anni dopo: probabilmente era anche il tunnel della depressione, che Mimì non riuscì mai a superare veramente dopo la fine della relazione con Fossati. Durante questo periodo di profonda crisi, spesso apparsa insanabile, l'artista riparte dalle proprie origini, dalla sua Calabria, dal rapporto col padre, alla ricerca della sua stessa identità.
Per sopperire alle notevoli difficoltà economiche, Mimì, nel frattempo trasferitasi a
Calvi dell'Umbria, continua comunque ad esibirsi in locali di provincia o di periferia, accompagnata da altri gruppi.


Solo nel 1989, alcuni dei discografici che l'avevano seguita all'inizio (Lucio Salvini in particolare, e Giovanni Sanjust) potranno convincerla ad un grande rientro. La canzone Almeno tu nell'universo era stata scritta da Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizio nel 1972 (addirittura nella stessa settimana di Piccolo uomo), e rimasta nel cassetto anche perché un po' troppo avanti nei contenuti. Grazie all'interessamento di Adriano Aragozzini, allora direttore artistico del Festival di Sanremo, Mia Martini può gareggiare con questa canzone.L'interpretazione suscita gli entusiasmi del pubblico e le vale per la seconda volta il Premio della Critica: un assoluto trionfo che pone fine a un altro dei tanti periodi bui, ogni volta superati con un consenso sempre maggiore.
Il successo di Sanremo la incoraggia ad intraprendere una vera nuova tournèe e ad incidere per la sua nuova casa discografica, la
Fonit Cetra, un nuovo Lp dopo tanti anni, intitolato semplicemente Martini Mia.... Si tratta di un lavoro realizzato a tempo di record, che racchiude canzoni tra cui Notturno e Donna, scritta due anni prima da Enzo Gragnaniello.
Il cantautore napoletano aveva conosciuto Mimì in una delle sue serate e ne era rimasto molto colpito, al punto da scrivere in brevissimo tempo il primo di una lunga serie di brani che la cantante inciderà a partire dal suo ritorno sulle scene, ricambiando un'enorme ammirazione.
Donna viene scelta anche come secondo singolo e presentata al Festivalbar, dove le viene consegnato il Disco D'Oro per le oltre 100.000 copie vendute del suo album.

domenica 14 ottobre 2007

I RICCHI E POVERI


I membri originari del gruppo sono Franco Gatti (Genova, 4 ottobre 1942), Angela Brambati (Genova, 20 ottobre 1947), il sardo Angelo Sotgiu (Trinità d'Agultu, 22 febbraio 1946) e Marina Occhiena (Genova, 10 marzo 1950).
Angelo e Franco facevano parte dei
Jets, (da non confondere con un quasi omonimo gruppo genovese del decennio successivo, i Jet da cui provengono anche alcuni membri dei Matia Bazar), il cui batterista è Gianni Belleno, che nel 1966 lascerà il gruppo per entrare nei New Trolls; ed è proprio con i Jets che Franco ed Angelo hanno le prime esperienze discografiche, incidendo quattro 45 giri tra il 1963 e il 1964 per la casa discografica ITV.Quando Belleno lascia il gruppo, i Jet si sfaldano e i due, grazie all'incontro con la cantante di un gruppo beat, I Preistorici, Angela Brambati (che dal 1963 è fidanzata con Angelo), decidono di costituire un quartetto vocale sul modello dei Mamas and Papas, idea che si realizza dopo l'incontro con una giovane amica di Angela, Marina Occhiena, anche lei cantante.Il debutto del gruppo fu al Cantagiro del 1968 con L'ultimo amore cover italiana di "Everlasting love" e nello stesso anno esce il loro primo album che contiene la canzone cover e il brano "Un amore così grande". Successivamente incidono "La mia libertà" cover di un pezzo dei Bee Gees tradotta in italiano da Franco Califano che diventa il produttore del gruppo. Nel 1969 esce un nuovo singolo "Si fa chiara la notte" che nel retro contiene il brano "Era mercoledì" scritta da Sotgiu e Gatti. Nel 1970 partecipano al Festival della canzone italiana di Sanremo: arrivano secondi in coppia con Nicola Di Bari con La prima cosa bella. Nello stesso anno pubblicano "Primo sole primo fiore" e si ripresentano al Cantagiro con il brano "In questa città". Nel 1971 sono di nuovo secondi con Che sarà in coppia con José Feliciano e a fine anno esce l'album "Con l'aiuto del Signore" che contiene "Amici miei" cover della famosa "Amazing Grace". Nel 1972 diventano testimonial della celebre azienda dolciaria Ferrero del prodotto Fiesta Snack e ritornano al festival di Sanremo con il brano un "Diadema di ciliegie" che si piazza 11° ma che colpisce per lo straordinario gioco vocale del quartetto. Il 1973 è un anno molto inteso, i Ricchi e Poveri partecipano alla trasmissione Un disco per l'estate con la canzone "Piccolo amore mio" e in autunno sono a Canzonissima con il brano "Penso sorrido e canto" che arriva secondo. Sono a Sanremo con il brano "Dolce frutto" che si piazza quarto. In Bulgaria esce un album "Concerto live". Nel 1974 entrano nel cast di "Tante Scuse" di Raimondo Vianello e Sandra Mondaini e incidono la canzone "Non pensarci più" che diventa la sigla di chiusura della tramissione. Il successo riportato in questa edizione procura loro la partecipazione ad una nuova edizione del programma Di nuovo tante scuse con la sigla di chiusura Coriandoli su di noi composta da Terzoli, Vaime, De Martino e Carla Vistarini che ottiene un grandissimo successo. Nel 1976 incidono per la prima volta un brano in lingua inglese "Love will come" e partecipano a Sanremo con Due storie dei musicanti, composta da Sergio Bardotti e Luis Enriquez Bacalov tratto dall'album I musicanti. Nello stesso anno partecipano alla tournée teatrale di Walter Chiari, esperienza ripetuta poi anche l'anno successivo. Nel 1977 esce un album contenente brani in lingua ligure tra cui una rivisitazione del classico Ma se ghe pensu. Nel 1978 rappresentano l'Italia all'Eurofestival con Questo amore. Nel 1979 la canzone "Mama", composta da Marina, Angelo e Franco diventa la sigla del Jet Quiz. Nel 1980 pubblicano l'album "Come eravamo" con canzoni scritte da Toto Cotugno e arrangiate da Mats Bjorklund tra cui "La stagione dell'amore", "Somebody to love", "Goodbye my love" e "Walking love" e la cover della famosa "Et maintenant" "E no e no". Nello stesso anno il gruppo effettua una tour con Radio Montecarlo e ottiene un grande successo in Spagna. La loro canzone "Come Vorrei" era la sigla di chiusura del noto programma Portobello, condotto dal presentatore genovese Enzo Tortora.
Nel
1981 Marina lascia il gruppo, a causa sembra di forti contrasti con Angela, e tenta l'avventura da solista. Nonostante la defezione i Ricchi e Poveri mantengono la loro compattezza e continuano a mietere successi e, sempre nel 1981, sono di nuovo al Festival di Sanremo con Sarà perché ti amo: nonostante il quinto posto, la canzone diventa uno dei singoli di maggior successo dell'anno, restando alla vetta della classifica settimanale per dieci settimane (su diciannove di permanenza in top ten), conquistandosi il titolo di singolo italiano più venduto del 1981[1]. Seguono successi come Mamma Maria, Voulez vous danser e Ciao Italy, ciao amore.
Vincono il Festival di Sanremo nel
1985 con Se m'innamoro e partecipano ancora nel 1988 con Nascerà Gesù, un brano contro l'ingegneria genetica, scritto da Umberto Balsamo. Il 2002 li vede ritornare con un nuovo lavoro discografico, Parla col cuore, che contiene alcuni successi e 6 brani inediti da loro composti. Nel 2004 partecipano al reality show Music Farm condotto da Amadeus, vincendo a sorpresa la sfida contro Loredana Bertè e arrivando terzi.Quasi tutte le loro canzoni di successo sono state scritte da due grandi autori italiani: Cristiano Minellono e Dario Farina.

venerdì 12 ottobre 2007

CARMEN RUSSO, la sua carriera



Dopo aver studiato da ballerina classica ed aver partecipato ad alcuni concorsi di bellezza (Miss Liguria nel 1974), si trasferisce sul finire degli anni settanta a Roma in cerca di provini a Cinecittà. Senz'altro aiutata dalla bellezza esuberante del proprio corpo da pin-up maggiorata, con una quinta misura naturale di seno, non tarda ad essere notata e ad ottenere le prime partecipazioni cinematografiche e televisive. Già nei primi anni ottanta lavora in numerose film, prima b-movie di genere horror, noir e pornosoft (queste ultime pellicole girate con lo pseudonimo di Carmen Bizet) poi in commedie sexy all'italiana, con Alvaro Vitali, Renzo Montagnani e Lino Banfi fra gli altri. Ha recitato anche in teatro accanto a Walter Chiari. In questi anni è protagonista di alcuni servizi di nudo su importanti riviste come Playboy e Playmen.
Arrivata alla televisione con il boom delle rete commerciali, è protagonista di trasmissioni di culto degli anni ottanta come
La bustarella Drive In, Grand Hotel e Risatissima. In queste trasmissioni può rivelare appieno una personalità poliedrica, nel ballo, nella recitazioni di sketch comici, nella conduzione. Grazie ad una elevata professionalità è riuscita a superare il cliché del personaggio della bomba sexy, dandole la possibilità di instaurare una carriera più duratura (al contrario di molte altre sexy soubrette, come la rivale Nadia Cassini).
Nella trasmissione Drive In conosce il ballerino
Enzo Paolo Turchi, che sposa nel 1987. Oggi si occupa soprattutto dell'insegnamento della danza nella sua scuola di ballo a Napoli, ed è spesso ospite di varie trasmissioni TV.
Nel
2003 ha partecipato al reality show L'isola dei famosi, e nel 2006 partecipa e vince all'edizione spagnola dello stesso reality, intitolata Supervivientes in onda sul canale Telecinco.

mercoledì 10 ottobre 2007

GIANNA NANNINI


Nasce a Siena, nella contrada dell'Oca. Studia pianoforte al Conservatorio di Lucca, dopodiché si trasferisce a Milano per dedicarsi alla carriera di musicista. Dopo aver militato nel gruppo dei Flora Fauna & Cemento guidato da Mario Lavezzi, pubblica il primo album per la Ricordi nel 1976. Il primo grande successo è il singolo America, uscito nel 1979 e realizzato anche in una versione estesa pubblicata su discomix, accompagnato dall'album California, che apre la cantante toscana al mercato intercontinentale. Questo passo è sottolineato dalla stretta collaborazione della Nannini con il produttore Conny Plank con cui sigla la colonna sonora del film Sconcerto rock, e Latin Lover, un grande successo internazionale, dove il rock della Nannini diviene europeo.
Il fenomeno esplode nel
1984, anno in cui esce Puzzle, il suo sesto disco. Realizza il video di Fotoromanza (per la regia di Michelangelo Antonioni) per poi partire con un tour europeo di grande successo. Inoltre partecipa al Montreux Jazz Festival. Tra agosto e ottobre è in tour nelle maggiori città italiane: una quarantina di concerti con un totale di circa trecentomila spettatori[1]. Fotoromanza, aiutato dal video, si piazza al primo posto della classifica per due mesi, mentre Puzzle è per sei mesi fra i primi dieci della hit-parade italiana degli album[2]. Il disco è nei primi posti delle chart anche in Germania, Austria e Svizzera (dove Gianna riceve due dischi d'oro). Con la stessa canzone Gianna vince il Festivalbar, Vota la voce e il Telegatto d'oro (con Raffaella Riva) per il miglior testo dell'anno. Ciononostante parte della critica ha rimproverato a questo brano un'eccessiva melodicità e commercialità, e alla cantante una sorta di tradimento delle sue origini rock.
Nel
1986, esce l'album Profumo con il quale, trascinata dalla canzone Bello e impossibile, si aggiudica due dischi di platino in Italia, il disco d'oro in Germania e il platino in Austria e Svizzera. L'anno successivo bissa il successo con la compilation Maschi e altri, che vende oltre un milione di copie. Nel 1990 registra la canzone Un'estate italiana, nota anche dalle prime parole del ritornello come Notti magiche, scritta insieme a Edoardo Bennato, sigla dei Mondiali di calcio di Italia '90.
Si laurea nel
1994 presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Siena con il massimo dei voti e la lode. L'anno seguente si arrampica su un balcone di Palazzo Farnese, sede dell'ambasciata francese, e improvvisa un concerto di protesta contro la decisione del governo transalpino di riprendere gli esperimenti nucleari nell'atollo di Mururoa. Incide negli anni a venire molti dischi, e anche una nuova, necessaria, antologia di successi intitolata Bomboloni. Partecipa inoltre alla realizzazione della colonna sonora dell'ultimo film di Enzo d'Alò.

Gianna Nannini agli esordi della sua carriera
Nel
2002 Gianna Nannini pubblica Aria: l'album spicca fra gli altri e fa parlare di sé per i testi scritti da Isabella Santacroce, di forte impatto emotivo e dai temi decisamente goth. Nel 2004 esce Perle, album con brani del suo repertorio e il cui singolo di punta, Amandoti, è la cover di una canzone dei CCCP Fedeli alla linea di Giovanni Lindo Ferretti. Nel febbraio 2006 pubblica il disco Grazie, che in settembre vince al Festivalbar il premio per il miglior album dell'anno. Il primo singolo estratto, Sei nell'anima, ha un forte impatto commerciale, tanto da riportare la cantante senese al primo posto della classifica italiana, dopo ben sedici anni. Sei nell'anima, è stato anche inserito nella colonna sonora del film Manuale d'amore 2 - Capitoli successivi di Giovanni Veronesi. Il secondo singolo estratto è Io, che porta lo stesso nome dell'autobiografia della cantante. Il brano diventa il tormentone dell'estate grazie anche a nuove versioni remixate ad uso e consumo dei frequentatori delle discoteche. Nell'ottobre del 2006 viene lanciato il terzo singolo, la title-track Grazie che fa anche da colonna sonora al film Quale amore di Maurizio Sciarra. Alla fine del 2006 il disco è il più venduto dell'anno in Italia, con vendite vicino alle 400.000 copie [3].
Nella notte tra il 14 e il 15 febbraio
2007 ad 86 anni è venuto a mancare il padre di Gianna, Danilo Nannini, personaggio molto conosciuto a Siena in quanto noto industriale dolciario e presidente del Siena Calcio per diversi anni. Nell'album Grazie troviamo una canzone dedicata a lui, Babbino caro, simbolo della riappacificazione di Gianna col padre, in quanto il loro rapporto è stato sempre piuttosto conflittuale. Nel 2007 prende parte all'album Danson metropoli - Canzoni di Paolo Conte degli Avion Travel, dove canta Elisir assieme a Paolo Conte.
Realizza l'opera rock
La Pia de' Tolomei, ispirata al personaggio della Divina Commedia di Dante Alighieri. Ha studiato in sette anni di lavoro e ricerca tutte le musiche in chiave pop di quest'opera medioevale per raccontare una storia d'amore, di gelosia, d'inganno e trionfo spirituale. Anticipato dal singolo Mura Mura, viene pubblicato a fine aprile 2007 un album di quest'opera prodotta dalla Nannini e Wil Malone dal titolo Pia, come la canto io. David Zard porterà in scena l'opera nel 2008.

martedì 9 ottobre 2007

TOTO CUTUGNO, L'ITALIA NEL MONDO


È al Festival di Sanremo 1976 come membro del gruppo degli Albatros con la canzone Volo AZ504 che si classifica terza. L'anno dopo è di nuovo al Festival con Gran premio. Nel 1978 inizia la carriera solista con la canzone Donna donna mia che diventerà la sigla del programma di Mike Bongiorno, Scommettiamo?. Lo stesso anno scrive per Adriano Celentano Soli. Nel 1979 incide Voglio l'anima seguito dall'album omonimo.
Partecipa e vince il
Festival di Sanremo 1980 con Solo noi. Lo stesso anno vince il Festival di Tokyo con Francesca non sa, partecipa al Festivalbar con Innamorati vincendolo come autore di Olimpic Games di Miguel Bosè. Incide anche Flash siglia dell'omonimo programma di Mike Bongiorno.
Nel
1981 esce il suo secondo album, La mia musica. Partecipa al Festival di Sanremo 1983 con la sua canzone più famosa, L’italiano che vince la votazione popolare del Totip ma alla fine si classifica al quinto posto. Al Festival di Sanremo 1984 si classifica secondo con Serenata. L'anno successivo è sempre secondo come autore della canzone di Luis Miguel Noi ragazzi di oggi. Pubblica il singolo Mi piacerebbe andare al mare il lunedì.
Si ripresenta al
Festival di Sanremo 1986 con Azzurra maliconia. Al Festival di Sanremo 1987 si classifica nuovamente secondo con Figli e scrive ben altri tre brani, Io amo (Fausto Leali), Il sognatore (Peppino Di Capri) e Canzone d'amore (Ricchi e Poveri). Lo stesso anno inizia a lavorare a Domenica In di cui scrive la sigla Una domenica italiana.
Nei tre anni successivi a Sanremo si classifica nuovamente secondo, nel
1988 con Emozioni, nel 1989 con Le mamme e nel 1990 con Gli amori che interpreta assieme a Ray Charles. Nel 1989 conduce in RAI la trasmissione Piacere Raiuno.
Vince l'
Eurofestival 1990 a Zagabria con Insieme 1992. L'anno dopo presenta la manifestazione in coppia con Gigliola Cinquetti. Nel 1992 pubblica Non è facile essere uomini. Torna al Festival di Sanremo 1995 con Voglio andare a vivere in campagna. Al Festival di Sanremo 1997 invece canta Faccia pulita. Nel 1998 inizia a condurre I fatti vostri.
Nel
2002 ha un grande successo in Francia con Il treno va. Torna al Festival di Sanremo 2005 al fianco di Annalisa Minetti con Come noi nessuno al mondo che si classifica al secondo posto, la sesta volta nella sua carriera.


Testo fornito da Wikipedia